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– – Gli scienziati, grazie a un modello computerizzato teorico, sono riusciti a scrutare all’interno delle profondità di Urano e Nettuno. Con questo strumento è stata studiata la conduttività termica ed elettrica dell’acqua che può essere trovata all’interno di questi misteriosissimi giganti di ghiaccio.
Secondo una dichiarazione della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e dall’Università della California a Los Angeles, i due pianeti sono probabilmente composti principalmente da acqua e Urano potrebbe anche avere un nucleo congelato. “L’idrogeno e l’ossigeno sono gli elementi più comuni nell’Universo, insieme all’elio. È facile dedurre che l’acqua sia uno dei principali costituenti di molti corpi celesti“, affermano i ricercatori.
Potrebbero esistere tre fasi dell’acqua all’interno di questi pianeti: ghiaccio, liquido e superionica. L’acqua superionica si viene a creare sotto una forte pressione (2 Gigapascal) e temperatura (4700 °C) ed ha la proprietà di essere sia liquida che solida. “In condizioni fisiche così esotiche, non possiamo pensare al ghiaccio come siamo abituati“, dichiarano i professori della SISSA e coautori dello studio Federico Grasselli e Stefano Baroni.
Urano potrebbe avere un nucleo congelato, in questo modo si potrebbe spiegare la poca luminosità del corpo celeste: un nucleo congelato significa che pochissimo calore si sposta verso la superficie del pianeta. “La conduzione termica ed elettrica determina la storia di un pianeta“, inclusi la sua formazione e il suo raffreddamento. “È quindi fondamentale analizzarli con strumenti adeguati, come quello che abbiamo sviluppato“. (Space, Everyeye)